L'ultimo grato ricordo

 

di Maria Racioppi
Letteratura & Società, n.17-18 / 2004

 

Il quattro giugno 2003 era stata fissata la cerimonia di premiazione del concorso di poesia giovanile ‘Luisa Racioppi Alibrandi’ presso il Museo ‘Canonica’ di Roma.
Come negli anni precedenti il presidente della Giuria era il compianto professore Antonio Piromalli, che, nonostante i molteplici impegni culturali, aveva accettato di buon grado l’onore che gli proponevo, in qualità di fondatrice del premio congiuntamente all’Unione Nazionale Scrittori e Artisti.
Come sempre, il suo volto era disteso, atteggiato al sorriso cordiale. Era evidente che era felice di poter respirare l’atmosfera festosa di un premio che richiama attorno a sé la gioventù, atmosfera così diversa dalla gravità di alcuni premi letterari.

Da vero uomo della scuola, da lui vissuta con partecipazione fino ai più alti gradi, sapeva trovare con tutta naturalezza le parole per una immediata comunicazione con i giovani, che l’ascoltavano riverenti, accettavano il suo invito a coltivare il senso estetico nell’arte, principalmente nella poesia che mostravano già di amare con la loro presenza.

La cornice del museo era superba, per cui le parole del Maestro trovavano riscontro nell’assoluta armonia delle sculture e dei bassorilievi di Pietro Canonica. Affinché i presenti conservassero il migliore ricordo, la cerimonia di premiazione era stata preceduta dalla visita guidata.
Non mancavano alcuni giovanissimi concorrenti che – se pure avevano partecipato fuori concorso – non erano certo meno meritevoli. Numerosi i parenti, gli amici e il pubblico.
Per molti dei giovani presenti la cerimonia di premiazione coincideva con la chiusura dell’anno scolastico, momento sempre atteso anche dai più studiosi.

Cessa immediatamente il brusio quando il Presidente con la sua voce limpida e sicura prende la parola; segue quindi la lettura del Verbale della graduatoria di merito, accolta da un lungo applauso. È poi la volta della lettura delle poesie segnalate e vincitrici con relativo giudizio critico. Spesso sotto l’ampia volta del museo si sentiva risuonare il nome di un prestigioso istituto d’istruzione romano: liceo ‘Mamiani’, ‘Tacito’, ‘Peano’, ‘Tasso’, ‘Socrate’, Istituto tecnico ‘Vallauri’, ‘Duca d’Aosta’, ecc.
Sempre sorridente il professore consegnava medaglie, diplomi e libri selezionati per l’occasione, sottolineando il gesto con parole di incoraggiamento. Sulla sua fronte la composta serenità degli uomini giusti, consapevoli che il dialogo e la parola amica possono azzerare la distanza fra le varie età.

Al termine della cerimonia ci avviamo all’uscita sull’ampio giardino antistante al museo ‘Canonica’.
Dalla prospiciente Piazza di Siena giunge laconica la voce del Comandante che ordina ai suoi uomini di issare le bandiere. Domani avrà luogo, come ogni anno, il tradizionale ‘Carosello dei Carabinieri’, e fervono pertanto i preparativi fra lo scalpitare dei cavalli. Sta per calare la sera, ma la luce è ancora piena.

Ci salutiamo con la cordialità di sempre, augurandoci una buona estate.
Non potevo mai immaginare che sarebbe stato quello il nostro ultimo incontro.

 

< INDIETRO