Mentore
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Degrada verso il mare lo sguardo, …salmastra marina, cielo ceruleo di sole chiaro, che non guardo, e mi riscalda la morte … ed eccita in palpiti furtivi, nelle pieghe di memoria, ancora, il soffio ultimo del morente Guerriero sopra la spianata umida, quella di rivoli umani in processioni indaganti, di salamandre verde grigio. Hai chiesto, lì, aiuto al sole … verità del tuo essere. Parlavi -incomprensibile cantilena loquace- lingua viola del toro ucciso.
Il sorriso greco, chiuso in parentesi di bava velata da rughe inesistenti diceva la vita… e gli occhi di luce con la luce commentavano i lirici antichi: soliloquio astrale. Biondi chiarori e fiori d’ ebano in risate e occhi lucidi di fanciulli in pozze di sguardi… …saluti di vento tra mani di uccello…infinite realtà, …solo il silenzio meschino… e un sogno d’ alcova antica parlava in presenti proiezioni carezze… e il tutto-niente nel ceruleo iride riflesso d’anima appeso alla vita.
Tu sospeso nel secco filo di saliva - tra urla di donna spogliata dal vento- in stecche plurime di capelli composti dal terrore… gemesti in sorriso. Ora sei completo - alcuna complementarietà.
Nell’alito serafico – saluto universale dell’essere-, la sera ti estende. …E tra i capelli rossi, estinti dal Tempo sul marmoreo capo, idee vigorose dettano spazi di prigioni ormai aperte, immagini di barriere infrante, che mi si figurano … in attanze peregrine, sempre, lungo alcuni sbiaditi pomeriggi semi-stagionali. E… sulle parole poietiche di fiori perlati tra scogli aperti ad un mare squarciato da ortiche per me sospirava allora in-corsa la tua Rincorsa ancora tra gente insensata di vita.
….E… in balzi di umori mi riconosci Continuità – Essere: il presentefuturo si mostra lungo tramonti di odorose pelli e fiati peregrini in bocche inuguali di eternità.
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