LA FIAMMA
La fiamma in cima agli altiforni e il canto delle rane e l'alone dei capelli di bronzo e tu oltre un largo fiume:
oltremare così, sotto una tenda, sognavo.
Ma il sogno non è che la triste ombra delle cose e la strada annevicata, la fila delle macchine, le luci, questo calmo ancorarsi della vita dentro un porto sereno e fitti nugoli di pesci color sangue, questo lento vaporar delle forme e render suoni
d'affetto, questo stringersi e morire, il soffrire impassibile, il franare delle isole rosate, il respirare dei golfi, il pianto delle creature, la vita che incomincia ad ogni istante dai cieli alle radure e il caro vento
di cose nuove e il dolce rifuggire nel color del passato e il fresco succo che scorre nelle idee e il lieve passo — più del lieve sorriso di dormiente — della morte, ci appaiono slegati in questo verde fuoco, camminando per vie sottomarine alla ricerca inutile e nebbiosa di noi stessi.
Rimini, 1 febbraio 1956
|